La seconda tappa del cammino verso la santità parte da Varana e va verso Pescarola, sale a Casa Gazzetti dove è nato il venerabile eremita fra Pietro Gazzetti, quindi Moncerrato. Si scende a Casa Matteazzi e si sale a Morano e alla Caselletta, dove è nata la beata suor Maria Rosa Pellesi. Da qui si procedere per le Piane di Monchio dove è stato ucciso il beato Rolando Rivi.
Tappa impegnativa per i dislivelli importanti. Totale km 21, dislivello in salita 730, dislivello in discesa 650, circa 7.30 ore
In dettaglio:
Si parte dalla Chiesa di Varana – Campodolio e continua verso Pescarola con la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo,
costruita nel 1890 al posto di un precedente oratorio del XV secolo dedicato a san Rocco. Dopo il cimitero,
tenere la sinistra per Via Capanna
, a casa Monari tenere ancora la destra per via Nasse fino a Casa Gazzetti, piccolo borgo contadino, dove è nato il venerabile eremita fra Pietro Gazzetti
.
Continuando su Via Nasse, a Casa Violante si incrocia via Barighelli (1), ci si incontra nuovamente con il Cammino di santa Giulia e insieme si procede fino alla borgata Serra di Morano. Da Casa Violante si gira a sinistra e dopo 100 metri si sbocca sulla strada provinciale e la si prende verso sinistra, si passa la chiesa di Moncerrato e si raggiunge Moncerrato la cui piazzetta è stata dedicata a fra Pietro Gazzetti
. (2) Si continua nella stessa direzione e al bivio si gira a destra verso Polinago,
si scende fino a Casa Matteazzi
con l’oratorio costruito dopo la seconda guerra mondiale
e l’altro oratorio preesistente e dedicato all’apostolo San Giacomo e alla Beata Vergine della Pace.
Davanti alla chiesa di casa Matteazzi si gira a destra, Via Banzola, lasciando sulla sinistra il vecchio caseificio e alla fine del viale alberato si abbandona la strada asfaltata e si prosegue sulla strada bianca che man mano si trasforma in sentiero che si inoltra nel bosco . Si percorre il sentiero puntando verso sud e seguendo sempre il sentiero centrale che corre sullo spartiacque evitando le deviazioni. Si arriva alla località “Il Casone” e si scende fino al fiume per attraversare il ponte sul fiume Rossenna che collega la località Mulino del Sasso
alla provinciale. Passato il ponte, (subito a sinistra, c’è l’unico bar aperto lungo la tappa, chiuso il mercoledì), si gira a destra e dopo pochi metri subito a sinistra dove si imbocca un sentiero scosceso che conduce su a casa Bursi. In alternativa si può percorrere la strada asfaltata denominata “via chiesa di Morano” che conduce ugualmente a casa Bursi. Proseguendo, dopo 300 metri, si arriva al borgo Serra, (3) dove nel 1800 ha abitato la famiglia Pellesi, si gira a destra e dopo 600 metri, in località Ca’ Ternelli, sorge un oratorio
finito di costruire nel 1894 a seguito di un voto fatto nel 1855 a protezione della popolazione da un’epidemia di colera. L’oratorio è dedicato a San Rocco protettore dalla peste (una lapide
sopra alla porta riporta la dedica). Tale oratorio è stato costruito sui resti di una precedente costruzione che si trovava all’interno di un cimitero dove erano stati sepolti i morti della peste del 1630; di tale costruzione rimane solo il rosone
collocato ora sulla facciata dell’attuale oratorio. Al suo interno è stata allestita una mostra sulla vita della beata Maria Rosa Pellesi. Proseguendo per via Caselletta, sul lato sinistro della strada sorgono le stazioni della via crucis
e dopo 800 metri si arriva alla Caselletta dove la beata è nata
e dove una cappella nuova la ricorda
.
Dalla cappella si riparte proseguendo per via Bagno alla fine della quale si gira a sinistra (la seconda strada asfaltata) poi subito a destra per via Prato Vignale. Di nuovo a sinistra alla prima strada asfaltata che sale fino ad un gruppo di case da dove si trasforma in sentiero che attraversa il bosco. (4). Nei campi è possibile vedere ancora raramente una croce di rami che i contadini erano soliti piantare nei campi coltivati in primavera; in essa infilavano un rametto di ulivo benedetto la domenica delle Palme. Raggiunto il prato sovrastante si gira a destra e dopo poco si trova la strada comunale asfaltata che si prende girando a sinistra e la si percorre fin quando, in prossimità di una casa, si devia su una carreggiata sulla sinistra (la strada asfaltata finisce poco dopo nel cortile di un’abitazione). In alto il monte Blinghero (782 m), sulla cui cima, nascosta nella fitta vegetazione, sorge una edicola molto bella
(la gente del posto chiama queste costruziuoni “maestà”) che segna il confine tra Prignano e Palagano (sulla destra del termine di confine posto alla base dell’edicola è incisa una M che sta per Montefiorino, perchè in passato era comune di Montefiorino; sulla sinistra invece P di Prignano). Si percorre la carreggiata ignorando stradine e sentieri laterali per arrivare in località “La Campagna” dove si riprende la strada asfaltata. Una edicola sulla sinistra,
a poche centinaia di metri dal luogo del martirio del beato Rolando Rivi, ci segnala che siamo davanti alla casa dove abitava un sacerdote, don Luigi Rioli, meravigliosa figura di Curato di campagna. Don Luigi non fu mai titolare di una parrocchia ma nelle vesti di cappellano protrasse la sua opera instancabile come collaboratore fino all’età di 88 anni in diverse parrocchie. La vigilia di Natale del 1952, malgrado fosse una brutta giornata, non si sottrasse alla necessità di aiutare il parroco di Monchio, don Braglia, per consentire a tutti i parrocchiani di confessarsi per prepararsi al Natale. Rientrando nella notte e dovendo percorrere i circa due Km che separano la chiesa di Monchio dalla sua abitazione fu sorpreso da una bufera di neve, fu trovato svenuto sotto la neve e poco dopo morì. I nostri vecchi raccontano che quando si passava da casa sua offriva frittelle fatte con la colla di farina e fritte nello strutto: “Le frittelle di don Rioli”. Curato umile e buono è rimasto a lungo nelle memoria della gente della valle
.
Si prosegue per altri 600 metri e si arriva alla località “Le Piane” di Monchio, luogo del martirio del beato Rolando Rivi
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(1) A Casa Violante si può fare una deviazione: proseguendo diritto per un km si raggiunge Via Poggiolrosso e Casa Medietti dove la beata Maria Rosa Pellesi ha vissuto fino all’età di 12 anni e dove si trova una edicola a lei dedicata
(2) Andando invece a destra, dopo 5 km, si trova Prignano e la sua chiesa , dove, sotto l’altar maggiore, sono conservati i resti mortali del venerabile fra Pietro Gazzetti
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(3) Girando invece a sinistra, dopo 600 metri, si trova la chiesa di Morano , dedicata a San Pietro Apostolo. Al suo interno sopra la porta si trova un quadro di cartapesta raffigurante la Madonna e risalente al ‘600
, ed è custodito un pregevole armonium in noce canadese con prospetto di finte canne
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(4) Deviando sulla sinistra, a meno di 1 km, c’è il Parco di Santa Giulia, sul monte omonimo, luogo sacro alla memoria dei caduti di una strage nazi-fascista . Sulla sommità del monte sorge una chiesetta distrutta durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita nel luogo originario e con le forme che presumibilmente doveva avere nel XII secolo quando fu fondata
. Il Cammino di Santa Giulia passa da qui.
